Fonte: Quotidiano My Solution
Addio alla remissione in bonis. Va preso atto, infatti, della risposta negativa del Ministero dell'Economia, espressa dal sottosegretario Federico Freni, all'interrogazione a risposta orale in Commissione Finanze, sul tema della remissione in bonis per le comunicazioni di cessione dei crediti collegati ai bonus edilizi.
Il tema è particolarmente sentito dai contribuenti e dagli intermediari, che si sono impegnati per rispettare l'originaria scadenza del 4 aprile 2024, ma che non hanno potuto adempierla, o comunque rispettarla, per la complessità delle procedure e per le continue contraddittorie modifiche normative intervenute.
Il parlamentare De Bertoldi, ha dichiarato "Auspico, quindi, anche alla luce delle ripetute richieste dei commercialisti, che il Governo voglia ripensarci, e riaprire sia pur brevemente i termini per riscontrare le difficoltà, che non sono certo imputabili ai cittadini, e men che meno ai professionisti coinvolti".
La remissione in bonis è disciplinata dall’articolo 2, comma 1, del D.L. 16/2012, convertito in legge n. 44/2012 sulle semplificazioni tributarie e l'efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento. L’istituto della remissione in bonis consiste nella possibilità di non perdere i benefici fiscali subordinati ad una comunicazione preventiva o ad altri adempimenti formali non eseguiti tempestivamente.
Per poter beneficiare della remissione in bonis, è necessario che le violazioni siano solo formali, che non siano già state contestate dalle autorità amministrative di accertamento e che non siano iniziate le attività di ispezione e verifica e che il contribuente abbia i requisiti necessari per accedere al beneficio.
In presenza di queste condizioni, il contribuente può beneficiare della remissione in bonis versando una sanzione amministrativa entro la data della prima dichiarazione utile.
Nel 2022 la remissione in bonis è stata estesa ai beneficiari del superbonus e degli altri bonus edilizi. Per avvalersi della remissione in bonis sul Superbonus e gli altri bonus edilizi, i beneficiari delle detrazioni da cedere hanno versato una sanzione di 250 euro per ogni comunicazione inviata in ritardo. Per il 2023 la porta della sanatoria si è chiusa.